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Continuiamo a scendere in auto verso il fondo valle, dove, ad Atalaya raggiungeremo il Madre de Dios, che poi formerà uno dei principali affluenti del Rio delle Amazzoni, il Madeira.

Ad Atalaya ci imbarchiamo per discendere il fiume, con una sosta all'Amazonìa Lodge (noi diciamo Amazzonia, con l'accento sulla o, loro dicono Amazonìa)

In rosso i percorsi in auto, in blu quelli in barca.

Tutto il giro nel Parco Menu è stato organizzato da Jose Luis Avendaño Medina, responsabile dell'agenzia Peru Wild Birds, di Cusco. L'organizzazione è stata perfetta come anche le guide che ci hanno accompagnato, William nella prima parte e lo stesso Jose Luis nella seconda.

 

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Uno degli alberi più affascinanti è la Cecropia, con le sue enormi foglie palmate e un incredibile germoglio apicale un po' falliforme (di cane!). E' parente delle ortiche

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le foglie nuove nascono da un cartoccio da cui sbucano tutte spiegazzate

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il fiore sembra un fuoco artificiale

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intorno incombe la foresta

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una felce arborea con i suoi nuovi getti

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che sembrano tanti bastoni episcopali

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un selaginella?

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Ormai siamo quasi a fondo valle, al villaggio di Patria, dove visitiamo una piantagione di coca. In questa zona, chiamata Cosñipata, sede di insediamenti umani da moltissimo tempo, il terreno ghiaioso è poco fertile, per il continuo dilavamento e per lo sfruttamento eccessivo. La coca è una pianta con esigenze modeste e quindi i locali si dedicano alla sua coltivazione.

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questo bel fiore era nella piantagione

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I proprietari ci accolgono gentilmente.

con calma si raccolgono le foglie

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da un grazioso arbusto

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poi si mettono un po' al sole. La coltivazione è redditizia e le foglie, dopo essere state seccate, possono essere conservate con facilità e quindi essere immesse sul mercato quando i prezzi sono più vantaggiosi.

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i frutti della coca

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i fiori

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le foglie

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pieno di bei fiori

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Superiamo Pilcopata, paesino fangoso dove mi compro un cappello, convinto di aver perduto il mio. Per fortuna poi ritrovo il cappello, perchè il nuovo acquisto era proprio brutto (non che con l'altro io sia proprio una meraviglia....)

Per fortuna questo non è l'unico ponte che attraversa il fiume

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credo che il fiume si chiami Piñi Piñi

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lungo la strada bei fiori di Helicona, per una volta almeno non sono rossi

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due grossi uccelli si strofinano. Sono Potoo, Nyctibius grandis parenti del caprimulgo, feroci cacciatori di insetti. Il nome locale è Ayaymama in riferimento al verso di questo uccello che sembra un lamento: Ay Ay Mama.

Secondo una leggenda amazzonica due bambini, abbandonati nella selva dalla cattiva matrigna (un po' come la storia di Hansel e Gretel), si sarebbero trasformati in uccelli e ora si lamentano per l'abbandono.

 

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Nidi di oropendola: ormai abbiamo raggiunto il fiume Madre de Dios, al villaggio di Atalaya

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oropendola con il suo nido

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Ad Atalaya lasciamo la macchina, ormai la strada non esiste più o quasi, per navigare sul Madre de Dios.

Questo è il capitano della barca su cui saliamo per raggiungere la Amazonìa Lodge, dove pernotteremo. Siamo un po' preoccupati, non sembra molto in gamba.

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Approdiamo e imbocchiamo un sentiero per il lodge. Ambiente spettacoloso nella foresta

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parafrasando Darwin ".......il vocabolo delizia è ancor troppo debole per esprimere ciò che sente chi va in giro in una foresta dell'Amazzonia. L'eleganza delle erbe, la novità delle piante parassite, la bellezza dei fiori, il verde brillante del fogliame, ma sopratutto il lussureggiare di tutta la vegetazione, mi colmavano di maraviglia. Un misto stranissimo di suoni e di silenzio domina nelle parti ombrose della foresta. Il ronzìo degli insetti è tanto forte, che si può udire anche a grande distanza; tuttavia nel centro della foresta sembra regnare un silenzio perfetto. Ad una persona amante della storia naturale, una giornata come quella da me goduta procura un piacere più profondo di quello che egli possa mai sperare in avvenire".

Mi colpisce come esprime una cosa che ho sempre percepito: nei boschi (anche i nostri) senti il silenzio, che in realtà ha mille voci!

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Un bel coleottero che gironzolava davanti alla porta della nostra camera

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Questo è un Arum, almeno credo, come il nostro Gigaro

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un arbusto coloratissimo

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Un coleottero lucidissimo

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un coleottero simile alla nostra Cassida: si chiama Ischnocodia annulus. Annulus, anello, è perfetto per questo elegante animaletto.

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un altro parente della Cassida?

 

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Una cavalletta distintissima. Alcune specie di cavallette, come questa piccola Phlugiola amazonia dagli occhi colorati, sono cacciatrici. Le spine sulle zampe anteriori servono per caturare le prede.

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una pianta con frutti celesti

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Una bella formica

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la formica è abbastanza grande, per essere una formica, chi è proprio piccola è la chiocciola

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Una bella cavalletta del genere Stenopola

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mai visto prima un coleottero rosa!

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un bel bruco che ha già rosicchiato quasi tutta la sua foglia

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coleottero capellone

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un emittero

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Le formiche esercito. Credo che queste siano del genere Eciton. Camminano a milioni sui loro sentieri e divorano tutto quello che incontrano. Se calpesti la loro traccia ti salgono addosso e cercano di divorare anche te, meglio stare attenti a dove si mettono i piedi.

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questa sembra proprio una freccia o una cometa

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funghetti

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grandi alberi con le radici a vela

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questo invece sta sui trampoli.

Questi alberi producono e allungano delle lunghe radici per potersi spostare e orientare allo scopo di catturare più luce

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credo che sia un'orchidea

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Un coleottero curculionide che girava in camera

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sulla porta del bagno Paola incontra questo grossissimo scarabeo rinoceronte, Enema pan.

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Ha un bel corno. Questa è una femmina, lunga più di 5 centimetri.Il maschio è più grande e ha due corna enormi.

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Scapteriscus, un grillotalpa sudamericano

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colibri variopinti sfecciano nei cespugli del giardino.

quando volano fanno il rumore come di un gigantesco insetto in volo

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un colibri si è fermato per un attimo.

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uno scoiattolino

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l'albero del pane. E' facile incontrarlo vicino ad antiche piantagioni.

L'Amazonia Lodge, dove pernottiamo è proprio l'edificio di una vecchia piantagione

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Il lodge, al contrario degli altri in cui siamo stati, sempre ottimi, è molto spartano anche se pulitissimo. Sembra di stare in un convento e anche il vitto lascia a desiderare, ma l'ambiente è bellissimo e il giardino è ben curato e pieno di uccelli.

Questo si chiama red capped cardinal (Paroaria gularis) ed è occupato a fare un bagnetto nella fontana del giardino

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i cardinali col cappello rosso sono comuni anche da noi, ma i nostri sono molto meno graziosi

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un grosso nido di vespe pende da un ramo

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con le vespe del genere Polybia affaccendate

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Una camminata nella foresta ci porta a un piccolo specchio d'acqua. Gli alberi intorno sono pieni di Shansho (Opisthocomus hoazin)

... con la loro aria da pazzi.

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sono uccelli curiosi, dall'aspetto, non so perchè, un po' preistorico. Immagino che l'Archeopterix assomigliasse un po' a questi.

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stanno sempre in gruppo e fanno un verso stranissimo, come l'ansimare di un asmatico.

Inoltre puzzano: sono erbivori e hanno una digestione simile ai ruminanti, quindi con molte fermentazioni che producono gas maleodoranti.

Li chiamano anche uccelli merda

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uno splendido colibri approfitta degli abbeveratoi appesi in giardino.

in Perù è molto diffusa l'usanza di mettere abbeveratoi per uccelli nei giardini

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In giardino due pappagalli spettegolano

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la luna piena splende in un cielo nitidissimo