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Al mattino, verso le 8, ci viene a prendere un pulmino per portarci alla riserva di Chaparri, poche decine di chilometri a Est di Chiclayo.

L'autista parla esattamente come C3B8, il piccolo robot di Guerre Stellari. Superato l'orrore della periferia di Chiclayo attraversiamo una campagna abbastanza verde e ben coltivata, poi inizia una regione arida di boscaglia, che è quella che troveremo a Chaparri.

All'ingresso della riserva salgono in auto anche Antero, che sarà la nostra guida (hanno nomi curiosi) e la cuoca.

Antero ha gli occhi azzurri, è una cosa abbastanza comune in questa zona: qualche conquistatore europeo ha lasciato la sua traccia.

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All'ingresso ci da il benvenuto uno degli uccelli tipici della riserva, la pava aliblanca (Penelope albipennis), rarissima e a lungo considerata estinta. Qui sono come i polli.

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Chaparri è una riserva privata creata su iniziativa del famoso fotografo naturalista peruviano Heinz Plenge che, avendo visitato la regione fu colpito dalla ricchezza della fauna.

La riserva è gestita dalla comunità dei campesiños di Santa Catalina de Chongoyape che, oltre alla gestione del lodge e del turismo, provvede alla salvaguardia dell'ambiente.

Questo uccello qui è molto comune, si chiama sinsonte de cola larga, calandria colilarga o anche chisco (Mimus longicaudatus)

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Con il canto è in grado di mimare la voce di molti uccelli diversi e anche di insetti.

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Ci sono numerose volpi. Questa ci aspettava al parcheggio. Si chiama Zorro Costeño (Pseudalopex sechurae)

In tutta la riserva gli animali sono molto fiduciosi. Evidentemente l'uomo non è attualmente un nemico.

Riusciamo facilmente ad avvicinare moltissimi animali che in alcuni casi, come per i pecari e le pava aliblanca, sono addirittura importuni.

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White-tipped Oriole, dovrebbe essere del genere Icterus

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Nella zona sono stati re-introdotti aluni guanaco, che si sono ben adattati e riprodotti.

L'immagine tipica del guanaco lo mostra mentre bruca l'erba dei prati. Qui di erba non se ne trova, quindi questo guanaco deve adattarsi alle foglie di questi alberelli spinosi, allungando il collo per raggiungerle.

Diventerà una giraffa? Lo chiederò a Lamarck.

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Questo bel ragno si chiama Argiope argentata. Ha catturato un'ape, sembra, e ora se la ciuccia.

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La sera incontriamo un Amblipigio (Heterophrynus longicornus).

Era nascosto dentro la cassetta di copertura di un rubinetto. Stuzzicandolo un pò si è deciso a farsi fotografare

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La riserva è gestita con molta attenzione ai problemi ambientali. L'energia elettrica, usata soltanto per un frigorifero e poche altre applicazioni di emergenza, è fornita da un pannello solare.

L'acqua proveniente da un piccolo stagno, unica riserva permanente, viene potabilizzata con una antico filtro a pietra che vediamo nella foto. L'acqua filtrata si raccoglie nel vaso poroso, che la mantiene fresca, e si preleva da un rubinetto sul fondo. E' ottima.

Le acque reflue vengono trattate con un depuratore e poi usate per irrigare il terreno, mentre i rifiuti solidi vengono trasportati a una discarica nel paese vicino

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Le pava sono invadenti in modo sfacciato.

La cuoca aveva preparato il tavolo per la nostra colazione (come al solito siamo gli unici ospiti) e una pava si è accomodata a mangiare il pane.

La cuoca la ha scacciata, senza molta convinzione, e quella subito è riatterrata sul tavolo.

Si chiama aliblanca perchè il sotto delle ali è bianco e si vede bene quando vola.

 

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L'orso dagli occhiali, o orso delle Ande (Tremarctos ornatus).

Sono animali rari e a rischio di estinzione.

Nella riserva di Chaparri ce ne sono diversi e inoltre la riserva si occupa di curare e reinserire esemplari feriti o precedentemente tenuti in cattività

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Un cervo, White-tailed Deer, o Venado de Cola Blanca (Odocoileus virginianus)

Questo è un giovane maschio, come si vede dai cornini incipienti

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si vedono meglio di profilo

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questo cactus lo chiamano il sedile della suocera

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una giovane volpe ci contempla pensosa

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La pozza d'acqua accanto al lodge, oltre ad atttirare i colibri, ospita dei pesciolini e dei granchi

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Di sera escono a passeggiare diverse grosse tarantole

Sono ragnoni abbastanza impressionanti, ma pare che non mordano

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una parente delle zucche?

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Un serpente liana, Oxybelis aeneus (Colubridae).

E' un serpente velenoso, ma non molto, inoltre ha i denti del veleno impiantati posteriormente (opistoglifo) quindi non riesce con il morso a iniettare facilmente il veleno a un grosso animale. Non è quindi pericoloso per l'uomo, ma è meglio non provarci.

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Credo che sia una bromelia

questi buffi frutti a forma di mini-peperoncino che spuntano dal cactus sono commestibili. Si possono succhiare (senza le spine!) e sono vagamente dolciastri. Antero dice che sono ottimi!

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forse un parente del viburno

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una libellula con gli occhi a palloncino

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...facciamo a nascondino?

 

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i baccelli aperti di una bella leguminosa, almeno credo

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e qui non ancora aperti

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l'ambiente della boscaglia arida di Chaparri

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cactus pelosi

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e belle piante grasse

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Questo è un pigliamosche, sono molto comuni

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Un colibri( Amazilia Hummingbird). Nella riserva ci sono molti colibri, che al mattino presto (alle 6) vengono a fare il bagno e a bere nell'acqua che alimenta una piccola pozza.

La luce scarsa dell'ora mattutina e il fatto che fanno il bagno a velocità supersonica rende impossibile fotografarli.

Quindi mi sono dovuto accontentare di un colibri stazionario

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i fiorellini del sedile della suocera

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Questo è il nostro alloggio, costruito in adobe e canne di bambù.

Molto comodo e fresco

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davanti all'ingresso c'è un cactus gigantesco e un gran traffico di uccelletti di volpi e di guanachi

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Questo è l'edificio principale, dietro c'è la cucina e una tettoia che è la camera da pranzo

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le rarissime pava aliblanca, estinte!

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un albero con piccole chirimoyas (annona) selvatiche

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Gli orsi amano guardare il panorama dall'alto

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la cerbiatta fa un po la ritrosa

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... che orecchie grandi hai ...

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si chiama coda bianca ma nascondendo le sue vergogne con permette di vedere il bianco

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durante la passeggiata incontriamo una roccia con questi fori rotondi, accanto a una capannuccia malandata.

Antero ci spiega che qui viene un brujo, ogni martedi, a esercitare la sua professione.

 

 

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Intanto da un cespuglio spunta, con molta calma, una grossa tartaruga che cammina schiantando i rametti dell'arbusto come se non esistessero.

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poi corre veloce (quasi veloce) sul sentiero, senza sottrarsi a carezze e grattatine sul collo (attenti perchè morde!)

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Questa è una nota e brava fotografa, Mylene Dauriol, che deve fare un servizio su Chaparri. Dal momento che ci devono essere dei turisti, e ci siamo solo noi, ci scrittura per fare la parte del turista e ci ritrae a tutto spiano mentre facciamo finta di ammirare le bellezze della riserva.

 

Speriamo di essere fotogenici!

 

 

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Tornando verso il lodge, al tramonto, incontriamo un branco di simpaticisimi Pecari, (Pecarí de Collar o Sajino)

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indaffarati a grufolare tra le foglie

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anche loro molto poco selvaggi

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molto poco selvaggi

Al lodge si erano raccomandati di non lasciare la porta della camera aperta, non per i ladri, ma perchè altrimenti entrano i pecari e mangiano i materassi e le coperte.

Credevo che scherzassero, ora mi ricredo.

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Dopo cena passeggio un po' e incontro diversi grossi ragni, anche loro molto domestici.

Pare che se non stringi la mano non mordano.

Ci proviamo e va tutto bene!

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faccia da scema e con la goccia al naso!

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una passeggiata verso monte. Questo è l'ambiente tipico del bosco arido.

Ho visto delle foto scattate dopo la pioggia e tutto si trasforma in un paradiso verde

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a vederlo così non ci crederesti

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nel letto di un torrente quasi asciutto (rimane solo una pozza fangosa) spuntano dei fiori colorati

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potrebbe essere una Lobelia

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vicino al lodge c'è un piccolo rettilario. Tra gli ospiti un pitone affettuoso

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la nostra camera

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La zona intorno al lodge è verde, grazie a un piccolo stagno permanente che fornisce l'acqua da bere e per i servizi.

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Questo albero si chiama palo verde, credo che sia una Parkinsonia, una leguminosa

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L'ultimo giorno facciamo una lunga camminata con Antero.

Anterio è un tipo strano, ha letto molti libri e ha gusti letterari buoni e precisi ma ha idee strane sugli indios selvaggi della foresta,  pensa che siano come bestie e che non sappiano parlare!

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... in un ambiente molto arido.

Qui in generale piove di rado, da tre anni praticamnete non piove

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le pupe di qualche farfalla in attesa di tempi migliori

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qualche pianta riesce a fiorire anche nella zone più aride.

Il sentiero che percorriamo porta a una piccola valle ...

 

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.. dove c'è un po' d'acqua, del verde e molti uccelli

Questo bell'uccelletto è un Vermillion Flycatcher.

(Pyrocephalus rubinus)

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lasciamo la valle "verdeggiante" e percorrendo una strada sterrata..

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... in ambiente decisamente repellente

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... a perdita d'occhio

 

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raggiungiamo un albero di zapote selvatico, sulla strada sterrata che poi in alcuni chilometri porta al lodge. All'ombra del zapote aspettiamo che passi un auto per chiedere un passaggio.

Il traffico è inesistente, ma oggi è martedi ed è previsto l'arrivo del brujo che viene qui a esercitare la sua professione.

Dopo una breve attesa infatti arriva un taxi con il brujo, seguito da un pulmino con una quindicina di passeggeri, che sono i suoi clienti.

Il brujo si ferma, fa fermare il pulmino e ci fa salire con i clienti.

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Arriviamo così al lodge. Attacchiamo discorso con il brujo, che è un signore di mezza età, distintissimo, che dichiara che sarebbe molto onorato se volessimo assistere al suo lavoro, che si svolgerà nella capannuccia che avevamo visto ieri.

Purtroppo, con rammarico dobbiamo rinunciare perchè ci aspetta l'auto per andare a Chiclayo, in aereoporto.

 

Mi chiedo se quando esercita si veste da stregone o se rimane con i suoi pantaloni ben stirati e la camicia celeste.

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Antero ci spega che i clienti pagono circa mille soles a testa (oggi sono una quindicina, altri martedi ce ne sono anche di più). Chissà se il brujo paga le tasse.

Il brujo provvede al trasporto con il pulmino da Chiclayo al suo "studio" a Chaparri. Le prestazioni prevedono sia cura di malattie che interventi per problemi di lavoro, amore, carriera etc.

Tra i clienti c'è stato anche il sindaco di Chiclayo che mirava ad essere rieletto (e così è stato).

Il monte Chaparri, che sovrasta la riserva, era sacro per le antiche popolazioni della regione e ancora oggi i vari brujos del Peru settentrionale tengono in molta considerazione la zona.

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sulla strada per Chicalyo girano mezzi di trasporto peculiari, che sfidano la legge di gravità.
Superiamo appena possibile il preoccupante camion.

L'aereoporto è molto piccolo (credo che parta un aereo al giorno o giù di lì) ma moderno e ben tenuto.

Le strade tutto intorno e il parcheggio non sono aslfaltati e sono pieni di polvere. Dal momento che i pavimenti dell'aereoporto sino in pietra scura lucida, tutti quelli che entrano lasciano vistosissime serie di impronte. Una volenterosa addetta combatte una battaglia senza speranza per mantenere pulito il pavimento.

Arriveremo a Lima al tramonto e dall'aereo lo spettacolo delle nuvole illuminate dal sole radente è stato meraviglioso.