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Questa splendida parete sovrasta il nostro lussuoso albergo vicino a Chachapoyas.

Partiamo la mattina presto per raggiungere Chiclayo, sulla costa

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La strada segue verso nord la valle del Rio Urcubamba, fino alla cittadina di Pedro Ruiz, dove ci dissetiamo con un abbondante jugo de papaya. Ci stiamo proprio peruvianizzando.

A Pedro Ruiz un cartello indica, verso destra, la strada per Tarapoto, di nuovo nel cuore della foresta amazzonica.

Purtroppo noi giriamo a sinistra!

Ora la strada si dirige decisamente a ovest, passando in una bella valle verde con fiori strani (questo credo che sia parente dell'oleandro)

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belle cascate

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ruscelli impetuosi che scorrono tra rive fiorite

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fiori stranissimi

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questa sembra che sia un'euforbia

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Poi la valle si apre in ampie risaie

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con tenere giovani piantine

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attraversiamo un paesotto che credo si chiami Bagua Grande, dove le donne sono assai rispettate....

...attraversiamo il Marañon, che ora è un fiume molto grande (nulla che vedere con quello gigantesco che sarà vicino a Iquitos). Niente foto perchè il ponte è guardato da militari con la faccia feroce.

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In corrispondenza di un bivio e di un ponticello, quando la strada comincia a risalire verso la montagna, incontriamo uno strano mercatino. Qui scendono i paesani dalla sierra per fare spese e per vendere i loro prodotti.

Sono poche bancarelle

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guardate a vista da molti gallinazos

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una vende un zampa di orso con gli unghioni, forse a scopi magici,

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come anche questo povero morticino, probabilmente di un parente delle martore

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il clou del mercato è certamente questa griglia per barbecue fatta con tondini di ferro e ingranaggi.

poi la strada sale, sale, sale, in ambiente squallido e desertico.

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accanto alla strada una pianta di una specie di solanacea super-spinosa.

Ora c'è un intervallo di molte ore: arriviamo a Chiclayo attraverso una periferia spaventosa e lurida, con cumuli di spazzatura maleodoranti.

Prima di entrare in città visitiamo una cosa spettacolosa, vera oasi nel deserto:
Il Museo della Tumba Real del Señor de Sipan.
Da solo vale il viaggio in Peru! E' di sicuro uno dei più straordinari musei visti in tanti anni in giro per il mondo!

Niente foto, perchè all'ingresso ti perquisiscono e ti passano ai raggi, togliendoti anche il telefonino.

Attorno al museo c'è un sobborgo orribile e polveroso.

Tutti attribuiscono la colpa dello schifo  e dei cumuli di immondizie di Chiclayo al sindaco  mascalzone,  attualmente  in galera.  Ma la cittadinanza non ha mai responsabilità?

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Imagine volutamente nera, rappresenta la città di Chiclayo. Appena arrivati la città ci è sembrata brutta, dopo una passeggiata in centro l'impressione è peggiorata. L'albergo è pessimo, rumoroso oltre ogni dire. Non è possibile, non dico dormire, ma neanche leggere un libro, per i rumori che provengono dalla strada e dagli altri piani. Cambiamo camera ma il miglioramento è minimo. Andiamo a comprare i tappi per le orecchie! Tra l'altro sbarca in albergo una comitiva di un migliaio di studenti liceali, degni di uno zoo, che ingombrano, schiamazzando corridoi e ascensori.

 

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Nel quartiere manca la corrente per tutto il giorno e l'albergo non ha un gruppo elettrogeno. Abbiamo dato i panni da lavare, ci restituiscono il bucato lavato con 12 ore di ritardo e chiedono un sovrapprezzo per il servizio urgente!

Una storia interessante riguardo al tesoro del museo della Tomba del Signore di Sipan. Pare che la tomba sia stata scoperta da un tombarolo, che ha fotografato tutti i reperti raccolti. Poi sono intervenuti gli archeologi che hanno sequestrato al tombarolo tutto il materiale e lo hanno esposto al museo: rispetto alle foto del tombarolo mancano circa i tre quarti dei reperti. Bella storia, se è vera; chi è il cattivo? Il tombarolo o gli archeologi?

In ogni caso quello che è esposto al museo è un tesoro incredibile di oggetti stupendi in oro argento e smalto

 

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Al mattino visita al Mercato Modelo

Chiclayo è un mercato meraviglioso circondato da una città orribile!

Questo mercato è certamente uno dei più belli mai visti in tanti anni in tanti paesi: solo quello di Belen a Iquitos, mi ha colpito più di questo.

In ambedue i casi i venditori sono gentilisimi e disponibili a ogni spiegazione o, quando il caso, a un assaggio.

Qui si vende pesce secco a striscioline. Uno dei più comuni è il pesce chitarra, una specie di pescecane di fondo, piccolo e non mordace. Lo vendono anche fresco

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Questa signora vende crostacei e molluschi

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un bel vassoio di granchi

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e un bel gamberone, di cui la signora è molto fiera

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l'arrotino lavora ancora con la mola a pedale e arrota i coltelli per tutti i pescivendoli e macellai

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Si sgrana il mais bianco per fare le humitas

l'qddeto al

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l'addetto al trasporto delle pecore

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torta meravigliosa

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è solo un esempio di una produzione straordinaria...

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... di cui questa signora, abbastanza in stile con le torte, è assai orgogliosa

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facciamo una sosta al banco che fa i frullati di frutta (jugos).

Varie mescolanze di frutta fresca sono già pronte per essere frullate

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cosa prendete?

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ordiniamo frullato di papaja e arancio e ce ne servono un boccale enorme a testa.

Paul suggerisce di correggerli con il famoso ricostituente alla carruba, ma pensiamo che vadano bene così

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mentre ciuccio con la cannuccia il mio jugo, un venditore mi offre una tartarughina.

Molto carina, ma non saprei proprio cosa farne

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Il personale della jugueria è contento di averci avuto tra i suoi clienti, anche qui di turisti ne girano pochi e pochissimi si concedono questi esperimenti

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.... esperienza di che?

... per che farne?

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Questo simpatico gentiluomo vorrebbe venderci qualcuno dei suoi prodotti.

 

Optiamo per una piccola zucca che serve per tenere la calce, o altre sostanze basiche come la cenere, da unire alle foglie di coca, così l'alcaloide si estrae meglio quando si mastica la foglia.

Il bastoncino fissato al tappo si bagna con la saliva e poi si intinge nella polverina di calce, per poi succhiarlo.

Spesso la calce si ottiene da gusci di conchiglie.

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telline, fresche o salate a scelta

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la signora, gentile e simpatica è indaffarata a macinare il caffè.

lo tosta nella vecchia padella che usavano i nostri (miei) nonni e te lo vende appena macinato.

Vende anche cioccolato di tutti i formati, comprese anche le fave della pianta del cacao

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l'operazione di sgranatura del mais bianco

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la macinatura

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e le foglie di mais per incartare le humitas per la cottura

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arriviamo al clou del mercato: il grande quartiere dei brujos: un po' guaritori e un po' stregoni.

Naturalmente si vendono le foglie di coca (ma quelle si trovano ovunque)

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maschere, parrucche, zampe rinseccolite di non so che ungulato

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erbe di tutti i tipi, dai profumi più diversi

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riconosco solo la camomilla e la ruta.

 

Il signore mangia la sua minestra in attesa dei clienti

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Il cactus San Pedro ha azione allucinogena grazie al suo contenuto di mescalina.

Secondo i brujos il numero delle coste del cactus è legato alla sua qualità farmacologica e molti preferiscono quelli a 7 coste, ma si dice che chi troverà un cactus a 4 coste diventerà un grande brujo.

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Si vendono cactus San Pedro ma anche pupazzetti

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erbe...

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... altre erbe tra cui sembra di riconoscere dei licopodi, piante dotate di proprietà ipnotiche e che rientrano nella preparazione di miscele allucinogene insieme al cactus San Pedro

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uova di pesce, almeno credo: saranno per la bottarga o per qualche pozione?

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un bel tipo,

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si vende di tutto, dalle statuine di santi e bambinelli al preparato per il bagno protettivo contro il susto.

Il susto (paura) è una malattia psicosomatica diffusa nelle comunità indigene Sud Americane, che ha tra i suoi sintomi nervosismo, ansietà, insonnia, attacchi di panico, debolezza, diarrea e molto altro e che viene dai alcuni nativi attribuito a un distacco dell'anima dal corpo.

La sua forma più grave, detta espanto (orrore, terrore), puo essere anche mortale

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Tisane e infusi contro ogni affezione

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bottigliette con tappo sigillato con pietruzze colorate

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e pupazzetti.

Servono per vari scopi magici

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sciroppi e liquori medicamentosi contro ogni male

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Istruzioni per apprendere le arti della magia bianca e della magia nera

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le teste di serpente non devono mai mancare nell'arsenale di un bravo brujo

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anche un teschio di cervo più o meno elaborato...

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e anche un teschio di giaguaro con lampadine, naso finto e occhi colorati!

Quello sopra sembra un rospo imbalsamato, ottimo rimedio e ingrediente dei filtri magici di tutte le nostre favole.

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a colpi di machete si tritano le erbette per qualche pozione

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naturalmente si deve fare affidamento anche sulla religione: statuine e santini sono sempre utili

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zucche sconosciute e baccelli di cassia, usati in tutto il mondo per il mal di pancia e come lassativo.

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bastoni scolpiti di un legno pesantissimo. Sollevandoli pesano come fossero di ferro

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In cima sono scavati a coppa, pare che servano anche per bere o sniffare qualcosa

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altri sonagli: senza un po' di ritmo una cerimonia non va bene

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erbe secche per tisane salutari

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altri sonagli e piume di pappagallo

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una stella di mare accanto a grossi rotoli di tabacco (quella roba nera)

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collanine, maschere e statua di donnina conturbante con cigno o pavone (questa mescolanza è proprio straordinaria)

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croci e uccellaccio forse da inchiodare da qualche parte (sul portone del palazzo di Don Rodrigo?)

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siamo alla fine, il mercato ci saluta con una macchinetta per sbucciare i limoni

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all'esterno Peppa Pig fa le bolle di sapone....

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.... e l'orologiaio ripara gli orologi.

Nel pomeriggio faremo una visita a un altro museo vicino a Chiclayo, a Ferreñafes, molto interessante e ben messo,  ma in un paese orribile.   La strada da Chiclayo passa in periferia  lurida e misera.

Nel pomeriggio giretto in centro,  brutto,  e visitiamo il mercado central,  modesto, ma è divertente la zona dei sarti,  con banchi che vendono stoffe,  altri di mercerie e altri di sarti che prendono in pubblico le misure alle clienti, tagliano cuciono e provano i vestiti.  

A Chiclayo per la strada i mendicanti per prudenza tengono  la cassetta per l'elemosina  accuratamente  legata con uno spago  per evitare  scippi.

Curioso il fatto che in una  città  affollatissima fatta di palazzoni e senza un filo  di verde si venga svegliati dal canto dei galli: le gente alleva le galline in casa.