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Da Trujillo proseguiamo verso nord fino a Pacasmayo e poi verso Est, per raggiungere Cajamarca, sede del celebre e tragico incontro tra Pizarro e l'Imperatore Inca Atahualpa

 

 

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Leggiamo sulla guida che a Trujillo ogni domenica, alla Plaza de Armas, si svolge una cerimonia di alzabandiera.

E' domenica, andiamo a vedere e siamo fortunati, perchè oggi c'è anche una grande sfilata per la giornata del diabete.

Qui amano molto le sfilate. Ho l'impressione che ogni occasione sia buona.

Possiamo anche sentire la banda cliccando qui

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Cominciano la sfilata le eroiche forze armate peruane.

Il passo dell'oca mi fa sempre rabbrividire un po'.

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Quando poi passa un gruppo di civili sgambettando con aria truce e faccie da imbecilli la mia preoccupazione si accentua....

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...per fortuna l'atmosfera si rilassa subito.

Questi mi sembrano meno militarizzati direi... e il loro passo dell'oca lascia un po' a desiderare.

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il gruppo successivo contribuisce a tranquillizzarmi

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Poi un momento di panico: le truci allieve di una scuola di suore domenicane, non contente della banda militare, suonano in proprio

come possiamo sentire cliccando qui

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ripensando al fatto che domenicani erano anche il buon Torquemada, quello dell'Inquisizione e Vincente de Valverde, il prete che con il suo fanatismo scatenò il massacro degli Inca a Cajamarca, vedere delle fanciulle domenicanizzate, in divisa e con i tamburi, mi riempie di oscuri timori....

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per fortuna dissipati dal resto della sfilata

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attenzione alla bambina in viola, è un mostro!

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tronfio e borioso un ufficiale di polizia annuncia i nomi dei gloriosi gruppi che sfilano

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ci sono bambini vestiti in tutti i modi possibili

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molto compunti

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...poverina..

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carri straordinari, con funghetti e farfalline

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sarà una sposa con le sue ancelle?

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e ora gli Inca!

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Queste devono essere principesse Inca.

Notevole quello con la coroncina calata sugli occhi

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señoritas y caballeros

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belle parrucche....

quella in rosso mi sembra ben avviata a una carriera non proprio sul palcoscenico...

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scozzesine più marziali

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un personaggio allegro... è la giornata del diabete

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e alla fine il clou della sfilata, la Asociaciòn de Negros Devotos de la Inmaculada Virgen de la puerta.

Questi hanno una storia lunga, non sono negri, ma verniciati di nero..

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... ma suonano, cantano e ballano che è un vero piacere.
Possiamo sentirli cliccando qui

Il piccoletto poi è un vero mago del ritmo

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si chiama anche la Hermandad de Negritos nuevo Palermo

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Finita la sfilata la principesse Inca si prendono un po' di riposo

 

come dicevo prima la bambina in viola è un mostro!

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viene ammansita con delle bolle di sapone, speriamo che si sporchi il vestitino.

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questo è certamente un pezzo grosso

 

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Finita la sfilata passeggiamo per il centro. Palazzi coloratissimi e stucchi bianchi dominano su tutto

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insieme ai balconcini di legno lavorato che abbiamo incontrato in giro per tutto il Perù

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anche le finestre a gabbia sono graziose

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la chiesa un po' meno

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L'interno della chiesa è raccapricciante

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meglio questa

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non so che cosa sia, ma è peculiare

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una bella bottega di barbiere con seggiolino per bambini

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bellissime geometrie di luci e ombre

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nel bel cortile

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una vetrina piena di pupazzetti devoti.....

... quanta dolcezza! mi sento trasportato in un mondo migliore.

 

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per fortuna subito un po' di piccante: salse di peperoncino di tutti i colori

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cayua

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Un balcone un po' ondulato

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Questo è l'edificio più antico di Trujillo

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con tutte le sue decorazioni al completo doveva essere affascinante

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Poi il colpo di fortuna: incappiamo nel museo dei giocattoli aperto.

Come al solito siamo gli unici visitatori

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la visita al museo del giocattolo è un tuffo nel passato, di quando eravamo ragazzini (recente, quindi)

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bambole con tutti gli accessori

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tricicli bellissimi e trottole di latta

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cavallucci da giostra

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e cavallucci con le zampe che si muovono spingendo sul pedale

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automobiline e diligenze

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automobiline a pedali

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il Meccano!

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schiere di soldatini

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carrettini e monopattini fatti di vecchie tavole e cuscinetti a sfere, proprio come li facevo io!

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un cagnolino di legno molto sofisticato che muove la bocca e la coda girando la manovella

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furgoncino a pedali

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il letto della bambola con tanto di baldacchino e di merletti

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il mini completo di chicchere e piattini per prendere il the o il caffè quando si gioca a fare le signore

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e il pagliaccio ginnasta che muove gambe e braccia tirando lo spago

Dopo il tuffo nell'infanzia di nuovo a spasso per il centro

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I gelatai peruviani usano questo bel triciclo

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nel pomeriggio il tempo, che in mattinata era grigio, ora ci regala dei raggi di sole che ravvivano i colori già brillanti del centro di Trujillo

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Dalla piazza riusciamo  a intrufolarci nel cortile  del museo di arte sacra  e coloniale,   era chiuso ma avevano  aperto  il  portone per fare uscire  una  auto. Il tizio alla porta,  forse un prete,  sentito che veniamo  dall'Italia chiede interessato: "ma proprio  dall'Italia o dai dintorni?"

Quando diciamo che veniamo da Roma va in brodo di giuggiole.

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Straordinaria simmetria nella disposizione dei piccioni.

Avrei potuto barare aggiungendo con photoshop anche il piccione mancante, ma mi è sembrato poco sportivo.

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Durante il pomeriggio passeggiamo nella zona pedonale della città, con graziosi palazzetti...

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... e incappiamo in una esposizione di strane figure: sono tutte mappe del Perù, dritte o rovesciate, trasformate in immagini del Redentore.

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Ed ecco l'autore: con voce stentorea annuncia la fine del mondo: dobbiamo affidarci a Gesù sperando nella salvezza eterna. La fine è prossima, se ho capito bene è per una di queste notti. Ci mostra anche la mappa del mondo dopo la catastrofe, è preoccupante, molti continenti scompariranno.

Quando scopre che veniamo da Roma ci incarica di avvisare il Papa della catastrofe imminente.

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Questa porta segna, a quanto pare, il limite da non superare: al di qua ci sono i buoni, al di là i cattivi, cioè i quartieri meno raccomandabili.

Mi sembra strano che i malviventi siano così attenti alla topografia.

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Un bel palazzetto nella zona pedonale.

Stasera ceniamo in albergo, si rivela una scelta ottima, con chicharrónes e humitas buonissimi.

I chicharrones sono fatti di carne di maiale e le humitas sono fatte di mais bianco fresco macinato, condito e cotto a vapore in un fagotto di foglie di mais. Sono una vera prelibatezza

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Partiamo  alle 7.30 lungo  la panamericana  che  attraversa  a lungo un ambiente desertico. Vediamo gli esiti di incidente spaventoso  tra camion e auto.  

Poi  verso  l'interno. Lungo il fiume  la campagna è verde, coltivata a riso e frutta, molto bella.  

Qui lavorano in una risaia, erpicando il fondo sommerso

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non so se la coda del toro serva solo come sostegno o per la guida

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Da noi per molti lavori si usano, o si usavano i buoi. Qui per quanto capisco si usano i tori, non castrati

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allontanandosi dal fiume ricompare il deserto

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ma dove c'è acqua sembra un paradiso

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meglio non infastidire questa signora!

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Una bancarella offre bellissimi piccoli manghi e anche un gabinetto insperatamente pulitissimo

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lungo la strada alberi carichi di manghi

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si alternano a monti scoscesi

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lavorati dall'erosione

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Questi involti di foglie contengono pani di zucchero grezzo di canna... ogni tanto vengono coperti da nugoli di vespe

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....e qui il produttore vende direttamente il suo distillato di aguardiente de caña.

Non so che differenza ci sia tra il Cañazo e il Cogollito: il prezzo comunque è modesto, 1 sol a bottiglia. Le stesse bottiglie, piene di acqua minerale costano due soles o più.

La gradazione alcolica è spaventosa

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Arriviamo a Cajamarca, questo è il cortile del nostro albergo, ricavato da una vecchia casa signorile.

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Cajamarca è stato il teatro dell'incontro cruento tra Pizarro e l'imperatore Inca Atahualpa.

Con un attacco a sorpresa, incitato tra l'altro dal fanatismo del domenicano Vicente di Valverde, poi diventato vescovo di Cusco, gli Spagnoli massacrarono migliaia di indigeni e imprigionarono Atahualpa.

Per la liberazione dell'imperatore gli Inca versarono in riscatto favoloso, tanto da riempire d'oro un'intera stanza di 4 metri per 6. Gli spagnoli si presero il riscatto e per sicurezza ammazzarono Atahualpa.

La stanza del riscatto ancora esiste ed è visitabile, oggi però è lunedi ed è tutto chiuso.

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La città divenne poi il più importante centro degli spagnoli, che da qui partirono per conquistare tutto l'impero Inca.

Le chiese di Cajamarca non hanno il campanile.

Il motivo è interessante: Il governo spagnolo imponeva tasse sulle colonie e ogni chiesa veniva tassata non appena completata, cioè quando era finito anche il campanile.

Non facendo il campanile si risparmiavano mattoni e soprattutto tasse.

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stradine a scalinata

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con chiesette dalla facciate scolpite.

Anche a Cajamarca sembra che siamo gli unici turisti in circolazione

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Facciata istoriata e campanile tronco.

L'importanza di Cajamarca come principale centro dei conquistatori spiega la riccheza delle costruzioni

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pioviccica su strade molto tranquille

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il cortile del Complejo de Belen: riusciamo a intrufolarci ma poi è tutto sbarrato. E' lunedi.

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una tranquilla piazzetta

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una bella fontana con tanti ranocchi

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L'ingresso della banca dove siamo entrati per acquistare un po' di Soles. Il cortile interno è molto bello, ma appena ho preso la macchina fotografica i poliziotti si sono fermamente opposti.

Tra l'altro sulla strada c'era una manifestazione contro le banche e le tasse, quindi ho pensato che non fosse bene insistere e incattivire le guardie.

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un giretto al mercato.

Qui vendono farine di tutti i possibili vegetali, dal grano alle patate o le banane

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verdure colorate

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tomate de cola e mais morado

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Questo frutto è una Lucuma, è  un po'  più grosso di mela, con una polpa gialla  che sembra  una patata dolciastra,  un po' sgradevole.  

 

Al mercato e in città in generale incontriamo gente molto gentile, sempre pronti a dare spiegazioni e a chiacchierare.  

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La venditrice di uova.

Il cappello tipico qui è  di paglia  molto sottile o, i migliori, di palma intrecciata strettissima.  Paola vorrebbe  comprarne  uno al  mercato, ma hanno prezzi altissimi, da 300 soles fino  a 1000 per i migliori.  Pensando che questi siano prezzi per turisti Paola ferma per strada le signore e chiede "che bel cappello, quanto lo hai pagato?"

Ci confermano che questo non è  un prezzo da  turisti  Per loro 1000 soles è  uno stipendio  mensile, ma pare che per  le paesane un cappello così sia uno status symbol.

Ora capisco perchè l'altro giorno a Carhuaz una signora girava con il cappello coperto da un sacchetto di plastica... Visti i prezzi!

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queste polverine misteriose e coloratissime servono per preparare delle gelatine, passione dei peruviani che producono torte coloratissime. I bambini poi succhiano gelatine colorate che vengono vendute in cuscinetti di plastica trasparenti come quelli dello shampo.

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Un negozio curioso: vende stoffe, vini e liquori. Il connubio è solo apparentemente strano, si tratta di tutti generi di importazione europea.

Entriamo  a curiosare e subito il proprietario, saputo che veniamo dall'Italia, ci attacca un bottone  sulle bellezze di Roma, di Buenos Aires  e dell'Uruguay. Probabilmente vuole far mostra della sua cultura cosmopolita di fronte ai turisti esotici.   

Chiedo  se posso fare una foto e lui subito si mette  in posa con una vecchietta. Non metto la foto perchè è venuta male, forse mi tremavano le mani per l'emozione 

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due comari coloratissime, con cappelli di lusso, si scambiano pettegolezzi

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il cortile pieno di fiori di un albergo

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San Giuseppe o forse San Cristoforo (credo) e il bambinello con i tipici cappelli di paglia costosissimi

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passeggiando attacchiamo  discorso con una venditrice di trippa, molto simpatica,  con cui parliamo di specialità  culinarie. E'  molto interessata dal fatto  che a Roma  si mette  la menta (yerba buena) nella  trippa. Segue uno scambio di ricette per la trippa.

Il fatto che Paola parla lo spagnolo-argentino come lingua madre è uno straordinario vantaggio in questi paesi e permette di entrare in confidenza con tanta gente godendosi di più il viaggio.

 

Questa chiesa ha i campanili: è stata costruita dopo l'indipendenza.

 

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Altra chiesa istoriata e senza campanile

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Un Cristo che spara raggi che sembrano le spade laser dei cavalieri Jedi

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Sosta in un negozio per acquisti di stoffe e altro. La macchina da cucire è splendida

Cena a base di cuì, porcellino d'india.

Poi a dormire, i letti sono comodi ma le coperte pesanti e rigide come tavole di legno. Per fortuna non fa freddo e possiamo liberarci evitando di sentirci come in una bara.