Da Arequipa un'auto con autista ci porta verso Chivay, superando passi di montagna a oltre 4500 m. A Chivay festa paesana, piscine termali ,
corrida bonacciona e pernottamento. Il giorno successivo visita al cañon di Colca con tanti condor e lungo trasferimento a Puno,
sul lago Titicaca.

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Partiamo per dirigerci verso le montagne. Quello che vediamo è il versante settentrionale dei monti che, nel versante medidionale che si affaccia su Arequipa, sono innevati .

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Appaiono le vigogne, il più raro tra i camelidi sud americani, e anche quello di aspetto più delicato. La specie è protetta e la caccia è rigorosamente proibita.

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Lama ed alpaca vengono allevati in quantità, mentre le vigogne sono selvatiche o quasi. La loro lana è quella più fine e pregiata. Il quarto camelide, il Guanaco, comune in Patagonia, qui è assente. Ogni due anni gli animali vengono catturati e dopo la tosatura rilasciati.

 

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Stratificazione ed erosione creano spettacoli bellissimi

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e curiosi

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questo con l'aria da impiccione è l'Alpaca

 

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Molto peloso e con le orecchie piccole

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si distingue facilmente dal lama che ha le orecchie grandi

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Questo lama ha le orecchie ornate da fili di lana colorata come marchio del proprietario

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In queste greggi spesso sono mescolati lama, alpaca e pecore

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ce ne sono di bianchi, marroni e anche a macchie

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una signora controlla il suo gregge e fila la lana. Per guidare gli animali, sono aiutati da cani e lanciano sassi con una bella fionda di lana lavorata a maglia.

 

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Intanto il nipotino succhia il suo giocattolo (di plastica). Notare che indossa una giacca di pile e un cappello di lana industriale.

Evidentemente tessuti di alpaca finemente lavorati sono solo per i turisti e quando vogliono qualcosa di caldo e di comodo ricorrono alla sana produzione industriale, magari cinese.

 

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Accanto alla strada mucchi di sassi come offerte votive: ce l'ho fatta ad arrivare in cima!

Raggiungiamo il valico, a oltre 4800 m.

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O forse sono di ringraziamento per gli agognati gabinetti

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Astuti escursionisti in bicicletta: si fanno portare al valico con la macchina e poi giù in discesa!

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Il vulcano Sabancaya con la sua fumata. Questo vulcano è responsabile, con le sue eruzioni, della scoperta della famosa mummia della ragazza Juanita. La ragazza fu immolata e sepolta nel ghiaccio in vetta al vicino vulcano Ampato. Rimase sepolta nel ghiaccio fino al 1995 quando i fumi caldi sprigionati da un'eruzione del Sabancaya fusero il ghiaccio scoprendo la mummia.

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Il nostro autista in questo tratto è Alejandro, vive a Chivay. Silenzioso, bravo e simpatico. Mastica le sue foglie di coca. Prima del valico si è fermato a un locale dove preparano mate di coca, un infuso di foglie. Ci consiglia di berlo per combattere gli effetti dell'altitudine: Noi stavamo benissimo, ma per provare lo abbiamo bevuto. Non è particolarmente saporito e non ci ha fatto alcun effetto, come anche le foglie che abbiamo masticato (sono amare e si possono addolcire con pezzetto di dolcificante vegetale tradizionale). Ci ha spiegato che l'errore era nostro: avremmo dovuto ordinare un mate triplo! Ho comprato del mate di coca in bustine e ora non so che farne.

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Ci affacciamo sulla valle di Chivay, circondata da terrazzamenti di origine pre-incaica

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A Chivay è in pieno svolgimento la festa del paese. Nel pomeriggio ci sarà anche la corrida!

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tutta questa gente con abiti variopinti esce dalla chiesa e accenna passi di danza sulla piazza. Li accenna soltanto visto che sono tutti sbronzi!

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I vestiti delle donne e i loro cappelli sono bellissimi. Ci sono due tipi di cappelli: bianchi con ricami, tipici di Chivay....

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.. o di feltro ricamato di tutti i colori, tipici di villaggi vicini.
Paola al mercato si è comprato un cappello di questi e lo ha usato per tutto il viaggio, riscuotendo l'ammirazione di moltissimi peruviani. Spesso la hanno avvicinata chiedendo dove aveva comprato il cappello e quanto lo aveva pagato, poi si complimentavano per l'acquisto. A Lima, nel mercato, un tizio la ha fermata commosso, dicendo che era originario di Chivay e che il cappello gli ricordava il paesello natio.

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A giudicare dalle facce tronfie devono essere dei notabili del paese. La signora di destra era quasi addormentata per la sbronza!

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Appaiono anche maschere, alcune armate, una mascherata da luna

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.. e una con uno strano costume e un bastone altrettanto strano in mano

 

 

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Sulla schiena un cestino con bambolotto

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Altra maschera con accetta

 

 

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Questa maschera dona monetine alla gente

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Andiamo al mercato: Paola vuole comprare un cappello e io una fionda. Il banco che li vende è deserto, il proprietario è andato alla festa, lasciando tutte le merci esposte e non si sa quando tornerà. Intervengono quelli dei banchi vicini e contrattiamo gli acquisti.

In mezzo ai banchi giocano i bambini

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Prima della corrida andiamo a fare un bagno nelle piscine termali.

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Ben organizzate e deliziose, con una temperatura di 38 gradi. C'è anche l'autista, Alejandro, che è un eccellente nuotatore in tutti gli stili. Ha imparato a nuotare in queste piscine.

E' un tipo sveglio, oltre al lavoro di autista ha un internet point e guadagna abbastanza da mandare i figli all'università.

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La Corrida!
L'anfiteatro offre uno spettacolo di colori e di suoni. C'è la musica (un altoparlante annuncia una "orchestra internacionàl !")

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C'è il toro (ne giostreranno - non so se si dica così - quattro)

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e c'è il torero che si affretta a ripararsi dietro alla tavola insieme ai suoi colleghi.

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Poi si fanno coraggio

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Intanto il pubblico canta e balla ( e beve). Uno era tanto instabile da ruzzolare giù dalla gradinata

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giostrano diversi tori. Il tutto è assolutamente incruento. Il primo toro viene fatto uscire usando una vacca come richiamo. Questo è il secondo, che dopo un po' decide autonomamente di andarsene

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così anche il terzo, dopo un po' di spettacolo.

Non ci sono spade o banderillas che possano far male ai tori

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Intanto la celebre orchestra internacionàl continua a suonare.

Arriverà anche l'alcalde (sindaco) accolto da fischi e buu prolungati. Non deve essere molto amato.

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L'indomani partiamo per vedere il cañon di Colca.

Questa è la piazza di Yanque. Sulla piazza ballano uomini vestiti da donne ma con cappello particolare.

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In genere qui gli uomini non indossano un costume particolare, al contrario delle donne. Questa è una danza per cercare moglie e il vestito da donna, nella tradizione, serve ad ingannare le ragazze per poterle avvicinare.

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La chiesa, S. Isidro, offre statue interessanti.

In questa sacra famiglia l'abbigliamento del bambino è davvero particolare

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S. Isidro ha un bel cappello e, sotto la stola ricamata indossa un completo di giacca e pantaloni grigi ben stirati

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Qui convivono un Gesù capellone che, sul suo somarello di pezza, entra a Gerusalemme e un Gesù che porta la croce, molto ben vestito ma con aria davvero scocciata (Eli Eli, ma chi me l'ha fatto fare?)

 

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Il Gesù bambino capellone è notevole. Chissà che cosa ha in mano la Madonna

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Questa è la facciata della chiesa

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Salendo verso in cañon di Colca campi ben coltivati si alternano a tratti desertici. La strada è sterrata e molto polverosa.

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Bambina con agnellino. In realtà c'erano tre bambine che si litigavano l'agnellino, ha vinto questa con la faccia maligna.

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Montagne di 6000 metri si affacciano all'orizzonte

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Il Cañon è molto profondo

 

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le guide lo esaltano come più profondo del Gran cañon del Colorado. E' certamente vero se si calcola il dislivello tra il fiume e la vetta delle montagne, ma evidentemente non hanno mai visto quello del Colorado!

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lo spettacolo dei terrazzamenti è straordinario

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la strada scompare per poi infilarsi in un tunnel.

Abbiamo da poco attraversato un tunnel più lungo e ovviamente non illuminato. Pare che non si debba percorrere a piedi, in quanto abitato da gnomi.

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Signora in costume e golfino lavora con un mini telaio per tessere cinture

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arriviamo al mirador dei condor e i condor si presentano puntuali, visto che ci sono molti turisti in attesa.

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Arrivano all'improvviso numerosi, girano un po' e poi non se ne vedono più.

poi ricompaiono e così via da capo. Penso che dipenda dalle correnti dell'aria.

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Mentre i condor sono in vacanza guardo i fiori, bellissimi e per noi insoliti

Questo bel fiore, comune su queste montagne, credo si chiami Mutisia, è un parente delle margherite.

 

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Sono tornati i condor

 

 

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Un fiore di fico d'india. Si chiama fico d'india ma non viene dall'india bensì dall'america

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Fiore che non so come si chiami

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Un laghetto infestato dagli squali! (Vedi dopo)

 

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Maca, la chiesa di S. Anna.

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l'interno. Manca un santo che è in restauro

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Il sacrestano restaura i santi

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Un ragazzino gioca con la trottola in chiesa e in sacrestia. Intervista Paola. Da dove vieni? Da lontano. Bolivia? Più lontano. Equador? Più lontano. Yanqui? (Yankee, dagli Stati Uniti)? Più lontano. Incredulo:  Toyota? Poi parlando del laghetto adiacente: lo hai visto ? è pieno di pesci, muchos tiburones (molti squali).  Paola non e' convinta degli squali e alla fine, con rammarico, ci si accorda su "mucho pescado", molti pesci.

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Sosta per panino. Troviamo un suonatore di arpa portatile. Arpe simili le avevamo già viste alla festa di Chivay. Ha una grande casa di risonanza e all'interno in microfono per collegarla agli altoparlanti.

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Pianta tipica delle quote più alte, la Yareta (Azorella compacta). Non sembra ma è parente delle carote e dei finocchi.

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La pianta veniva usata come combustibile e come medicinale per i reumatismi, grazie una resina che secerne. Oggi è protetta, anche in considerazione del fatto che cresce di meno di 1 cm per anno. Una grossa Yareta può avere anche 1000 o 3000 anni.

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mentre guardiamo le yaretas ci sfrecciano tra i piedi due pollastri che scambio per pernici.

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invece si tratta di Puna Tinamou (Tinamotis pentlandii). Pare che siamo rari. Sono parenti degli struzzi, alla lontana.

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Vigogne con i piccoli

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Ormai scendiamo verso il piano (si fa per dire, scenderemo a 4000 metri), Questo laghetto si chiama Lagunilla (laghetto)

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Mangiamo un panino seduti sui sassi

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l'erba ha un colore straordinario con le luci del pomeriggio

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Prima di arrivare a Puno, sul lago Titicaca attraversiamo la città di Juliaca, bruttissima. Secondo l'autista qui sono tutti ladri e mascalzoni. Sarà vero?

Queste sono le prime acque del lago Titicaca

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Dopo il pernottamento a Puno, in barca ci avviamo verso la nostra meta, l'isola di Taquile.

Appena avviato il motore il pilota tira fuori il sacchetto della coca e butta tre foglie in acqua. E' l'offerta alla Pachamama, la madre terra o meglio madre-mondo in quanto madre della terra, del cielo e del mare e dei loro prodotti. Anche Hector, che sarà il nostro ospite a Taquile offre tre foglie alla Pachamama

Sosta alle isole Uros, le famose isole galleggianti del Titicaca.

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Sono isole artificiali, che flottano su blocchi di radici e fusti della canna totora.

In realtà oggi sono soltanto trappole per turisti.

Gli "abitanti" vivono sulla terraferma e al mattino vanno al "lavoro" con barche a motore e poi si esibiscono a fare gli isolani.

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Barche grandi, a due scafi, fatte di totoro (il totoro si mangia anche e sa di erba)

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Credo che questo sia l'unico abitante genuino, ma non sono sicuro, forse anche lui fa il pendolare.

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Canoa di totoro

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panorama con canoa di totoro.
Tutto rigorosamente nuovissimo e appena fatto per i turisti

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la ragazzina però è carina

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lasciamo le Uros e ci dirigiamo verso Taquile, un'isola molto più interessante e bellissima.

Questo è Hector, che sarà il nostro padrone di casa.

Qui a portare il costume sono i maschi, mentre le femmine sono molto più sobrie.

Il cappello con l'apice colorato indica che Hector è sposato

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Questo invece, con l'apice bianco, è nubile. La società di Taquile, essenzialmente agricola, è molto tradizionale. Il lavoro a maglia, con i ferri, è appannaggio esclusivo dei maschi, mentre le donne si occupano della tessitura. Ogni maschio lavora con i ferri il proprio cappello o quelli per i figli.

Foggia e colore del cappello indicano anche eventuali ruoli dirigenziali nella comunità isolana.

 

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arrivati all'isola saliamo di circa 150 m per arrivare a casa di Hector.

L'aquilone sugerisce un bambino..

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.. e in effetti compare William, simpaticissimo, con il suo cappello ad apice bianco, lavorato da Hector, il padre

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Questa bambina sta imparando a usare il fuso per filare la lana.

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La vita nell'isola è organizzata in modo collettivistico. La terra è attribuita a rotazione alle famiglie e le autorità elettive della collettività assegnano i lavori di interesse generale

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La Cantuta, o flor del inca (Cantua buxifolia), il fiore nazionale del Peru, abbonda nell'isola

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La Cantuta può anche essere gialla

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Questa invece è una cassia

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Il costume delle donne è molto più sobrio. La madre di Hector al telaio

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L'economia dell'isola si basa su agricoltura, pesca, turismo e artigianato tessile, che raggiunge livelli di eccellenza.

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Al lavoro. E' orgoglio dell'uomo produrre un berretto che, poggiato a terra rimane eretto come un bastone a dimostrazione della bravura e virilità dell'autore (tutti si affannano a lavorare con aghi sottilissimi e a maglia fittissima!)

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Il cancello di accesso a casa di Hector. Una vera cerniera a molla.

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Hector con la moglie

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la madre

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il figlio William

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e il patriarca, Edwin.


Lo sviluppo turistico si basa su un sistema, controllato dalla comunità, di ospitalità presso le famiglie, che offrono alloggio, vitto e attività culturali riguardanti le tradizioni locali.

 

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Andiamo a vedere il paesino, centro dell'isola.
C'è una piazzetta, con tanto di chiesa, che si affaccia sul lago..

Sulla piazza c'è anche un mercato comunitario che vende prodotti tessili tradizionali

I prodotti tessili di Taquile sono considerait tra i più belli del Peru e sono stati dichiarati dall'UNESCO "capolavori della eredità orale e intangibile dell'Umanità"

Nella piazza si passeggia lavorando.

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William si diverte a scivolare sul mancorrente di una scala. E' un ragazzino divertente e affettuoso. Quando la sera ho tirato fuori il tablet per riconoscere le costellazioni con Google Sky Map si è precipitato e ha giocato con molta padronanza con dei puzzle per bambini. Prima di partire gli ho regalato una penna e questo lo ha mandato in visibilio, mi ha abbracciato e baciato (poi mi sono accorto che la penna non era mia! Chissà a chi la avevo fregata)

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Al sole del tramonto in piazza a masticare foglie di coca. La foggia dei cappelli li identifica come persone importanti

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atteggiamento da guappo, con il suo lavoro a maglia!

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Bellissimo ed inconsueto fiore di Caiophora

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Preparazione delle patate disidratate (Chuño).

Le patate vengono esposte al freddo fino a congelarsi (non è difficile, siamo a 4000 m). Poi si lasciano scongelare e si pestano con i piedi per spremere fuori l'acqua. Quindi vengono sbucciate (non sempre) e si finisce l'essicamento al sole. Il prodotto si conserva inalterati per diversi anni.

Nei mercati cittadini si trovano grandi sacchi di patate disidratate

 

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Il sole al tramonto illumina un muretto a secco

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tramonto lussuoso

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Tramonto sul lago
Dopo la cena (sempre a base di ottima zuppa) andremo a vedere le stelle. Uno stellato impressionante, considerando che per decine di kilometri non ci sono luci elettriche e che l'aria a 4000 metri è proprio limpida. Purtroppo una luna piena enorme copre con la sua luce le stelle meno luminose.
Fa abbastanza freddo: indossiamo pile e giacca a vento e farebbe piacere aggiungere qualche altra cosa. Le stanze a casa di Hector sono comode, ma i gabinetti sono all'esterno. L'uscita per pipì è fredda ma emozionante per la luna che si specchia nel lago.

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Al mattino lezione sulle tecniche della tessitura. Lavaggio della lana: dopo la tosatura la lana viene sgrassata e lavata con un sapone vegetale, ottenuto da questa pianta.

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I ramoscelli teneri vengono pestati con un mortaio di pietra

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e la poltiglia ottenuta viene diluita in acqua. Si ottiene una schiuma abbondante

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e un'ottimo lavaggio della lana. Confronta prima e dopo la cura

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Questa è l'arbusto del sapone. Il nome locale è Chukjo, ma non so cha pianta sia.

 

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Strumenti per il lavoro al telaio. Questi telai non hanno il pettine, quindi i fili della trama vengono compattati usando dei punteruoli di osso di lama che vengono fatti scorrere tra i fili dell'ordito, in modo da ottenere un tessuto con la trama compatta e regolare.

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La madre di Hector intenta a filare la lana. La famiglia di Hector ci ha coccolati durante tutto il nostro soggiorno. Pasti ottimi a base di zuppe vegetali, soprattutto di quinoa, e trote del lago.

La quinoa, cibo tipico delle popolazioni andine, è il seme di un chenopodio, cioè uno spinacio.
Mancando di grano e altri cereali le popolazioni sud americane si sono rivolte ad altri semi, come il mais, la quinoa e la kiwicha, che è il seme di un amaranto

La quinoa e il kiwicha sono ricchissimi di proteine e negli ultimi anni il loro uso, soprattutto quello della quinoa, si sta diffondendo anche in europa.

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La vanga. Il lavoro nei campi è completamente manuale. Questa vanga è identica a quella che abbiamo visto nei musei delle civiltà preincaiche, l'unica differenza è cha la lama è metallica e non di pietra

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Tra i lavori di intereresse comune c'è la lastricatura delle strade. Ogni famiglie è tenuta a lastricare un certo tratto di strada

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Tutti sono abilissimi taglia-pietre, capaci di staccare in poco tempo dalla roccia lastre di spessore uniforme.

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Questi riquadri di terra (andenes) circondati da sassi sono destinati alla coltivazione, in genere delle patate. I riquadri emersi vengono coltivati, quelli allagati verranno coltivati nella stagione più secca, quando il livello del lago decresce.

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I riquadri ora subacquei sono utilizzati nei periodi particolarmente asciutti.

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Vanghe e galline. Dal terreno appena vangato saltano fuori vermetti e insetti con grandi gioia di galline ..

 

 

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...e di gabbiani.

Nell'isola sono rarissimi cani e gatti. Pare che per importarli serva un permesso delle autorità della comunità e pare anche che gli isolani li considerino delle prelibatezze alimentari. Si capisce quindi perchè ce ne siano pochi.

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Una varietà locale di Ruta

 

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Muña: Satureja parvifolia. Si usa per preparare una tisana molto profumata

 

 

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Partiamo con rimpianto da un'isola bellissima e tranquillissima. Credo che sia uno dei luoghi più suggestivi che abbia mai visitato. (Parlo di luoghi "umani". I luoghi naturali sono sempre meglio).

Sul battello c'è una passeggera che, prima di salire, ha fatto il suo bucato nelle acque del lago e ora lo stende ad asciugare sulla murata.