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18 Giugno

Ritardo nella partenza da Sao Paulo quindi arriviamo a Brasilia appena in tempo per la coincidenza per Cuiaba, capitale dello stato del Mato Grosso.
Nell'attesa all'aeroporto di Sao Paulo io prendo un panino mentre Paola prende un'insalata che, al momento di pagare, risulta essere il piatto più costoso tra tutti quelli disponibili, ma contiene uova di quaglia!

A Cuiaba ci aspetta, per portarci in albergo, Chaco, cioè Francisval, guida nerissima che nei giorni successivi si dimostrerà gentile e molto competente. Appuntamento per l'indomani mattina presto per la partenza per il Pantanal.

Il nostro itinerario prevede pernottamenti alla Pousada Piuval, alla Pousada Rio Claro e infine a Porto Jofre, prima del rientro a Cuiaba

 

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19 giugno
Notte ottima. Alle 7,30 partenza in auto con Chaco per il Pantanal.

Da Cuiaba, in circa 100 km di ottima strada asfaltata raggiungiamo Poconé, da dove inizia la strada Transpantaneira.


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Il viaggio in auto lungo la Transpantaneira è in realtà un continuo safari: la quantità e la varietà di animali, soprattutto uccelli, che si avvistano è incredibile.

Qui un bell'airone bianco

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e una cicogna Cabeça seca (Mycteria americana), tanto sgraziata a terra, con la sua testa pelata....

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quanto elegante in volo

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poi un Airone grigio o Baguari (Ardea cocoi)

 

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Tantissimi sono anche i rapaci: questo è un Gaviao preto (great black hawk Buteogallus urubitinga) che con aria fiera scruta la campagna per avvistare le sue prede, soprattutto rettili e piccoli mammiferi, anche se non disdegna qualche succulento insetto


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un picchio bianco, pica-pau-branco (Melanerpes candidus) intento a scavare il tronco di una palma in cerca di insetti.


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un gruppo di Cabeça seca fruga nell'acqua bassa.

Le foto possono sembrare ripetitive, ma ho deciso di mostrare gli animali secondo gli avvistamenti (pur con una forte selezione) , cercando di rendere con le immagini la incredibile abbondanza della fauna in questa regione.

 

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un ibis tapicuru de cara pelada (Phimosus infuscatus)

Gli avvistamenti sono anche facilitati dal terreno aperto che consente una visuale assai ampia.

 

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Il nostro primo Jacarè (Caiman yacare)....

 

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... che mi affretto a fotografare da vicino e da lontano.

In realtà nel Pantanal questi caimani sono abbondantissimi, si stima che che ne siano circa 18 milioni!

 

Questo è piccolo, cira un metro e mezzo, ma i più grandi possono superare i tre metri.

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jacana cafezinho (Jacana jacana). Cafezinho significa tazzina di caffè, per i colori del piumaggio.

Qui e altrove, perfino in Australia, questo uccello e suoi simili vengono chiamati uccelli Gesù, visto che, come il redentore, camminano sulle acque.

L'uccello ci riesce grazie alla sua leggerezza ed alle zampe dotate di lunghissime dita che gli permettono di sostenersi sulle foglie sommerse.
Non so come fossero le dita dei piedi del redentore.

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garça branca grande (Ardea alba)

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corna complementari.

Pur con la sua straordinaria ricchezza di fauna selvatica, questa zona del Pantanal è ampiamente utilizzata per l'allevamento del bestiame e il territorio che attraversiamo fa parte di grandi fazende dove il bestiame convive con i selvatici

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l'abbraccio mortale del ficus strangolatore, o mata pau

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seriema gambe rosse (Cariama cristata) con il suo ciuffetto un po' spennacchiato

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una scimmia cappucina Sapajus

il nome locale "macaco prego" vuol dire scimmia chiodo per la forma del pene eretto

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un bel convolvolo

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un piccolo cervo lontano nei campi. Qui ci sono diverse specie di cervi, questo potrebbe essere un veado mateiro (Mazama americana)

 

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Giungiamo alla Pousada Piuval, ex fazenda trasformata in lodge con un area di 7.000 ettari con aree allagate e foresta (7000 ettari non è moltissimo per una fazenda del Mato Grosso).

La pousada è molto confortevole ma il tempo è nuvoloso con vento e freddo. Incontriamo Marco Tardio, dell'agenzia Cultour, che ha coordinato tutta l'organizzazione del nostro giro in Brasile.

 

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Una palma Acuri (Attalea phalerata) i cui frutti sono particolarmente appetiti dall'ara azzurra, che contribuisce alla disseminazione

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il grappolo è un vero capolavoro

 

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con i frutti avvolti da una guaina legnosa.

E' una palma molto utilizzata dall'uomo: le foglie per le coperture dei tetti e i frutti come fonte di olio o come mangime per animali

 

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Facciamo un giro a piedi per la fazenda per vedere animali, incontriamo delle curicaca real  (Theristicus caerulescens) dall'aria molto fiera

 

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ma l'incontro più emozionante è quello con il formichiere gigante o Tamandua bandeira (Myrmecophaga tridactyla)

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che passeggia per un campo alla ricerca delle formiche

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con il suo lungo muso

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con cui va annusando in cerca di cibo

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è un bestione lungo quasi due metri. Anche sa ha l'aria un po' adormentata ed innocua in realtà si sa difendere molto bene grazie ai potenti unghioni che in genere usa per scavare nei termitai.

Se spaventato può essere pericoloso per l'uomo e può addirittura mettere in fuga un giaguaro

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ancora una curicaca real

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e un Nandu (Rhea americana).

Sono molto comuni e si mescolano spesso con il bestiame.

Qui li chiamano Ema, nome che mi ha confuso un po' facendomi pensare agli Emu australiani

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ficus strangolatore che strangola una palma

 

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una coppia di ema

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su un albero un nido di jabiru (Jabiru mycteria)

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grandi cicogne con il becco arcuato

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un nido di non so che uccello ben protetto dalle spine

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solito nandu

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un pavaozinho (Eurypyga helias) dall'aria petulante. In passato considerato affine alle gru, oggi è inserito in un Ordine a se stante

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peccato che non apra le ali, perchè il lato inferiore è vivacemente colorato

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grandi termitai, per la gioia del formichiere

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un incontro frequente: cowboys, o meglio vaqueiros. Le mandrie, di migliaia di capi, vengono controllate da questi gentiluomini a cavallo

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molto marziali marciano con la loro testa pelata

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non proprio bellissimi

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un gavião-pernilongo, o falco coda lunga (Geranospiza caerulescens)

(gavião è un termine generico con cui si indicano diversi uccelli rapaci diurni, corrisponde allo spagnolo gavilan)

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lui viene da sinistra, dovrebbe darci la precedenza, ma è prepotente

 

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Tabebuia, una bignoniacea

Nel pomeriggio facciamo un giro in barca con molto freddo fino a un pontile da cui facciamo un giro a piedil

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Incontriamo (e sentiamo) delle scimmie urlatrici e un enorme gufo joão-curutu (Bubo virginianus).

Chaco è straordinariamente bravo ad imitare i versi degli animali ed ha intrapreso una serrata conversazione con il gufo che rispondeva a tono.

Siamo ormai al crepuscolo e avvistiamo anche le orme freschissime di un giaguaro che eccitano molto Chaco. Anche quando torniamo alla barca i barcaioli sono eccitatissimi per la vicinanza del giaguaro. Noi invece, ignari, siamo tranquillissimi.

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Dopo cena facciamo un giro in auto scoperta con faro ma vediamo poco a parte dei capibara o carpincho (Hydrochoerus hydrochaeris).

Prendiamo molto freddo, quindi dopo una tisana calda ce ne andiamo sotto le coperte

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20 giugno

Lasciamo la confortevole Pousada Piuval e ci avviamo per il trasferimento che in circa tre ore ci porta alla Pousada Rio Claro.



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Anche durante questo trasferimento, lungo la stada incontriamo molti animali, come questa Cabeça seca

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un airone grigio (Ardea cocoi)

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una volpe mangia granchi o lobete  (Cerdocyon thous)

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non ha l'aria molto soddisfatta, forse non le piacciono i granchi!

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una coloratissima maria faceira o airone fischiatore (Syrigma sibilatrix

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una garça-real o airone dal cappuccio (Pilherodius pileatus)

In realtà non ha il collo così corto, ma assume spesso questa posizione un po' ingobbita

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un maestoso Jabiru (nella lingua tupi-guaranì significa "collo rigonfio").

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è l'uccello simbolo del Pantanal

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vanno quasi sempre in coppie

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gaviao caboclo o poiana della savana (Buteogallus meridionalis) in attesa del pranzo. Caccia lucertole e altri piccoli vertebrati, ma anche granchi e grossi insetti.

 

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un gruppo di anatre fischiatrici pancia nera o Marreca cabocla (Dendrocygna autumnalis)

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Qui comincia ufficialmente la Transpantaneira: 147 km di strada sterrata e almeno 122 ponti da attraversare

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arara azul Anodorhynchus hyacinthinus

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è uno dei pappagalli più grandi del mondo, rarissimo altrove qui è abbastanza comune

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ancora una famigliola di Dendrocygna autumnalis. L'adulto ha il becco rosso, i giovani hanno il becco blu

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falco mangia granchi Rostrhamus sociabilis Gaviao-caramujeiro intento a rosicchiare un granchio

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un'immagine dell'abbondanza di uccelli

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la strada transpantaneira più o meno è sempre così: in questa stagione è abbastanza buona, durante la stagione delle piogge il transito può essere molto difficile o addirittura impossibile.

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jabiru nel suo grande nido

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arriva anche l'altro e sembra un gioco di specchi

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urubù dalla testa nera (Coragyps atratus), uno degli avvoltoi più comuni (e non tra i più graziosi!)

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pappagallo arruffato

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altro consumatore di granchi, gaviao caramujeiro. Il nome caramujero si riferisce al fatto che mangia soprattutto lumache (caramujo). Il becco fortemente ricurvo aiuta nell'estrazione del mollusco dal guscio.

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ma non dovresti mangiare lumache?

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colhereiro (Platalea ajaja o Ajaja ajaia), spatola rosata.

il colore roseo sembra che dipenda dall'alimentazione: è un uccello migrante e dicono che quando arriva non è così colorato, poi, a forza di mangiare gamberetti, diventa rosa.

Ajaja è il nome tupi-guarani di questo uccello

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soco boi Tigrisoma lineatum, airone trigrato

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una Amazzone, forse Amazona amazonica, ma la colorazione non è tipica

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molto presa dal suo baccello

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incontro con una famiglia di Capibara (Hydrochoerus hydrochoerus)

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che brucano l'erba fresca

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Il nome capibara nella lingua tupi vuol dire "che si ciba di erba", mentre il latino Hydrochoerus significa maiale d'acqua e in effetti, a parte l'aspetto da porcellino e l'abitudine di rotolarsi nel fango, le sue carni sono molto apprezzate, come quelle del maiale.

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non ha un'aria particolarmente astuta.

A vederlo così sembra un mammifero, invece è un pesce come anche la folaga, che è un pesce pur sembrando un uccello.

In ambedue i casi la chiesa cattolica ne ha decretato l'appartenenza ai pesci perchè i fedeli che contano potessero cibarsene di venerdi o in quaresima.

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questo decreto ha reso felici i caimani e i giaguari che adesso possono mangiare con soddisfazione e senza rimorsi i capibara anche di venerdi o il giorno delle ceneri.

 

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la maggior parte dei bovini che si allevano qui derivano dagli zebu indiani, come si vede dalla gobba.

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Egretta thula garzetta nivea

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pare che agitando l'acqua col becco faccia saltare fuori dal fango gli animaletti che poi si mangia

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un grande ficus

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perfetta imitazione della foglia, con tanto di nervature e stomi

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ci imbarchiamo per un giro sul fiume, chiedendo il permesso a una garzetta con eleganti scarpe gialle che staziona sull'imbarcadero.

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lungo il fiume molti uccelli, tra cui la biguatinga (Anhinga anhinga) detto l'uccello serpente per il collo tortuoso

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l'ambiente del fiume è molto suggestivo, ma anche oggi è freddo e il cielo è grigio

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ci accoglie un jacarè che vorrebbe qualcosa da mangiare....

.... sorrida!

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bene così?

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bellissimo!

forse gradirebbe delle caramelle.

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airone grigio

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basta un colpo di vento per rovinarmi la pettinatura! Forse dovrei usare della brillantina.

 

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l'incontro con la lontra gigante (Pteronura brasiliensis) è sempre emozionante

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arrampicata su un albero l'iguana verde Iguana iguana

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un coloratissimo trupiale (Icterus croconotus

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in riva al fiume un albero carico di aironi bianchi

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21 giugno
Partenza alle 7,30 per il lungo trasferimento di circa 100 km a Porto Jofre, dove finisce la transpantaneira.

Tempo ottimo e temperatura gradevole. Lungo la strada come al solito tanti animali, un' elegante nitticora o socó-dorminhoco (black-crowned night heron Nycticorax nycticorax)

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un socó-boi, l'airone tigrato rossiccio (Tigrisoma lineatum)

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un albero di aironi

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quando la strada passa su uno degli innumerevoli ponticelli ci si affaccia su un corso d'acqua dove sguazza la solita cicogna Cabeça seca

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o uno dei tanti jacarè

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un elegantissimo airone bianco

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su un paletto della recinzione di una fazenda l'urubù aspetta paziente

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nell'acqua una famiglia di capibara

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un bellissimo cerbiatto orecchione

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dove il terreno è più asciutto le termiti si danno da fare

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un jabiru controlla le spatole rosa

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una nitticora con il suo elegante ciuffetto

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Chaco chachalaca (Ortalis canicollis), forse l'uccello più loquace e rumoroso del pantanal, come si capisce dal nome "chachalaca".

La loro presenza aiuta a svegliarsi presto la mattina

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sembra un pollo

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avete sentito bene o devo rifarlo?

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caracara (Caracara plancus). Comune in gran parte del Sud America si nutre di carogne ma ha anche l'abitudine di rubare il cibo ad altri rapaci, rapinare i nidi e cacciare insetti o piccole prede.

Malgrado questi costumi ignobili ha un'aria molto fiera

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qui è occupato a trasportare rametti per farsi il nido

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Anhinga stesa al sole per asciugarsi.

Come i cormorani è un tuffatore con le piume non impermeabili all'acqua (altrimenti come farebbe ad andare a fondo per pescare?), quindi dopo il bagno deve asciugarsi al sole.

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airone grigio tra le foglie in controluce

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un jabiru un po' meno impettito del solito

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ma con l'aria furbetta

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un grande nido di chissà che uccello

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come ad ogni ponticello della strada uno stagno con jacare

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questo è più pigro degli altri e ha trovato un comodo galleggiante su cui riposarsi

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anhuma o southern screamer (Chauna torquata) col suo ciuffetto ha l'aria altezzosa

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ora si esagera, sembra un verminaio!

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un nido di non so chi

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capibara con bozzo.

I capibara hanno una ghiandola odorifera sul muso, detta "morillo", particolarmente sviluppata nei maschi adulti, la cui secrezione viene utilizzata per marcare il territorio o come segnale olfattivo per altri individui. Questo deve essere proprio un maschione!

Hanno anche una ghiandola anale ma per discrezione non ho cercato di fotografarla

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questo annusa il profumo dell'altro?

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Jabiru in mezzo alla strada protesta per la nostra intrusione.

Dovremo attendere i suoi comodi per passare.

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Questo è uno degli aspetti del paesaggio del pantanal: zone allagate si alternano a campi erbosi e a boschi

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in questa stagione, subito dopo le piogge, le zone allagate sono molto ampie.

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ci attraversa la strada una vibora, o lucertola-caimano (Dracaena paraguayensis), un lucertolone di oltre un metro.

 

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Verso le 11,30 arriviamo alla Pousada Porto Jofre, qui finisce la transpantaneira. La pousada è bella e si affaccia direttamente sul fiume Cuiaba. Il posto è bello e molto tranquillo, ma le strutture hanno un'aria incompiuta e un po' provvisoria, sono però comode e funzionali. La gestione è molto familare. Come nelle altre pousadas del pantanal siamo i soli ospiti o quasi: la tranquillità è assicurata.

Appena sistemati partiamo per un primo giro in barca sul fiume. Questo posto è famoso per l'abbondanza di giaguari e per la facilità di avvistarli.

Qui i turisti vengono per i giaguari e soprattutto per pescare. La maggior parte delle barche che incontreremo sul fiume sono di pescatori.

Noi non peschiamo quindi speriamo nei giaguari e i risultati saranno superiori alle aspettative!

Dalla barca avvistiamo la solita pletora di jacarè

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Un airone grigio passeggia nell'acqua

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su una spiaggetta una iguana verde prende il sole

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e poi dalla vegetazione spunta il primo meraviglioso giaguaro .

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l'emozione è tanta

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lui (o lei?) con calma si sposta leccandosi le labbra (cha faccio, me li mangio?)

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intanto un caimano sogghigna

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tra giaguari e jacarè la vita per i capibara è piena di emozioni, ma non per questo sembrano particolarmente svegli.

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che dici, facciamo un bagno?

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chissà perche gli indigeni lo chiamavano jabiru (collo gonfio)?

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all'improvviso un via vai di lontre giganti (ariranha, Pteronura brasiliensis) che entrano ed escono dall'acqua

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si divertono a scivolare sul pendio

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per arrampicarsi di nuovo

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dopo un po' tra le foglie si scorge un manto maculato

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che poi svela tutta la sua bellezza di gattone

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ci chiediamo se sia lo stesso esemplare di prima o un altro. La zona è la stessa ma la guida Chaco e il barcaiolo non si pronunciano in merito.

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rientriamo soddisfatti con un bellssimo tramonto

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E' in visita alla Pousada di Porto Jofre una equipe della televisione per un servizio. In onore dei cinematografari viene preparato un barbecue di carne di agnello e di pesce ...

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... e anche noi veniamo ammessi a goderne,

il pesce è un Pacù, sono bestioni che arrivano a 20 kg. L'arrosto è spinosisimo per spine giganti, ma ottimo come sapore, ancora meglio l'agnello.

Oltre alla grigiata ci offrono un'ottima zuppa di pesce di fiume, buona ma piena di spine enormi!

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Un dipendente del lodge di Porto Jofre, addetto alla lotta contro le zanzare e simili. Molto dedito al lavoro, staziona la sera davanti alla porta della nostra camera

Dopo cena facciamo un giro in auto per vedere animali, ma non incontriamo nulla di fotografabile:un formichiere, uccelli non identificati, capibara e altro non riconoscibile.

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22 giugno.

Al mattino presto partiamo per un giro in barca, con un'atmosfera un po' nebbiosa e suggestiva.

 

 


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Come ieri risaliamo per circa 40 minuti il grande fiume Cuiaba per poi girare per diversi affluenti nel Parco Statale Encontro das Aguas, tra i fiumi Cuiaba, Tres Irmaos e Piriqui.

Questo è l'albero dei cormorani , con gli uccelli stesi da asciugare

 

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Un'iguana verde prende il sole su un albero

 

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poi ci guarda sorniona

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mentre un airone scruta l'acqua in cerca di cibo

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tra le foglie si affacia una nitticora

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mentre tanti cormorani si riposano preparandosi al prossimo tuffo

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all'improvviso incrociamo un giaguaro che nuota veloce.....


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.... per attraversare il fiume

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raggiunge presto la riva

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e si accinge ad attraversare il tratto di bosco che separa questo ramo del fiume da un suo affluente.

Il barcaiolo e la guida sperano di intercettarlo sul lato opposto, che ci affrettiamo raggiungere, ma senza riuscire a rivedere il giaguaro

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gaviao carijo (Buteo (Rupornis) magnirostris)

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Great Black Hawk o gaviao preto (Buteogallus urubitinga)

Mi fa pensare a Snoopy quando fa il feroce avvoltoio

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Gavião-velho  (Busarellus nigricollis).

Velho (vecchio) in riferimento alle penne bianche della testa (anche il nome spagnolo il nome Gavilàn mama vieja allude alla testa bianca)

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un capibara fa un bel bagnetto

 

 

limpkin (Aramus guarauna) carão

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perchè affaticarsi?

ripassiamo qui dopo alcune ore e lo ritroviamo nel medesimo atteggiamento rilassato.

 

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Rientrati alla Pousada per pranzo ripartiamo nel primo pomeriggio per un ultimo giro in barca sul fiume.

Il grande Rio Cuiaba è un'importante via di comunicazione dove transitano grandi chiatte trainate da rimorchiatori

 

 

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Vicino a Porto Jofre sono ormeggiate anche barche da crociera, alcune delle quali utilzzate come hotel galleggiante.

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un gavião-preto molto fiero del suo piumaggio nero

Incontriamo altre due barche di turisti ormeggiate in attesa che un giaguaro che dorme sotto un cespuglio si svegli e si degni di farsi vedere.

Pare che siano in attesa da un bel po'.

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Non abbiamo voglia di aspettare senza far nulla e quindi andiamo a vedere altri posti.

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I bellissimi paesaggi ci ripagano

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un isolotto sabbioso con tanti black skimmer o talhamar (Rynchops niger)

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una famigliola di lontre nuota....

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.... lanciandosi sonori richiami

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mentre due Jabiru molto dignitosi le guardano giocare.

 

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un bellissimo airone con l'occhio un po' fisso

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un gaviao carijo (Buteo (Rupornis) magnirostris)

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un black skimmer o talhamar (Rynchops niger)

Questi uccelli pescano a volo radente a becco aperto, sfiorando l'acqua con la parte inferiore del becco, più sviluppata di quella superiore. Da questo il nome skimmer (scrematore) o talhamar (tagliamare)

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un Caracara esibisce il suo grande becco

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nidi di oropendula

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il saggio capibara

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un airone bianco molto fotogenico.

Rivediamo le due barche che aspettavano il giaguaro.... lo stanno ancora aspettando. Evidentemente abbiamo fatto bene a non unirci a loro, sprecando il pomeriggio.

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Rientriamo alla Pousada con un tramonto tropicale che più oleografico non si può

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Se non fosse una foto potrebbe essere un quadro di un pittore esaltato

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Questo grande fiume, il Cuiaba, dopo molti chilometri si immette nel Rio Paraguay

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la sera i muri del lodge erano invasi, (fuori dalla stanza da letto, non dentro per fortuna!) da queste belle farfalline geroglifico (Diphthera festiva)

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23 Giugno

di prima mattina partiamo per il lungo trasferimento sulla transpantaneira per raggiungere infine Cuiaba, dove ci imbarcheremo sull'aereo per Campo Grande, Capitale dello stato del Mato Grosso do Sur

Ci saluta un bel tucano (Ramphastos toco)

 

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I tucani sono molto comuni, ma tendono a scappare appena prendi la macchina fotografica.

 

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Questo, di prima mattina, forse era un po' addormentato e si è lasciato fotografare esibendo il suo becco e i colori

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Il becco è enorme ma non altrettanto robusto e pesante, visto che è organizzato a nido d'ape, con molte cavità piene d'aria.

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Lo usa per raggiungere frutti lontani, posti su rametti troppo sottili, o per sbucciare la frutta di cui si nutre (ma ha anche la pessima abitudine di assalire i nidi di altri uccelli per mangiarsi uova e pulcini)

 

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Lasciando Porto Jofre la strada attraversa la pista di atterrraggio dell'aeroporto

 

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con un gruppo di rumorosi pappagalli che controllano il traffico aereo

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credo che si tratti di periquito rei o parrocchetto frontepesca (Eupsittula aurea)

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come al solito il viaggio lungo la transpantaneira permette di avvistare molti animali: qui un martin pescatore dal collare o martin pescador grande (Megaceryle torquata) maschio

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è un uccello molto comune ma non si lascia avvicinare facilmente

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questo invece è un mutum-de-penacho (Crax fasciolata) femmina.

Il maschio che è scappato prima che riuscissi a fotografarlo è più scuro e ha sulla testa un ciuffo molto più vistoso

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e un Pato-selvagem (Cairina moschata)

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a lato della strada, tra le piante palustri una mamma cerva con il piccolo.  

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il piccolo cerca il contatto con la madre

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è un cervo di palude (Blastocerus dichotomus)

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durante il viaggio di ritorno verso Poconè lungo la traspantaneira ci fermiamo in un bel lodge per fare pipì.

Orginali i cestini per le cartacce

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una bellissima arara azul (Anodorhynchus hyacinthinus)

Il suo verso è molto caratteristico e dice esattamente ara, ara, ara, da cui il suo nome

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e una spatola rosa: sarebbe ancora più bella se non avesse la zucca pelata

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un Tapicuru (Phimosus infuscatus)

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e una bella curiaca (Theristicus caudatus)

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intento a grattarsi: deve essere comodo avere un becco così!

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ci attraversa la strada un serpentone di oltre un metro, potrebbe trattarsi di un falso cobra d'acqua (Hydrodynastes gigas),

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un serpente abbastanza grande e praticamente non velenoso, ma non sono affatto sicuro dell'identificazione .

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omunque è proprio lungo

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ormai stiamo per arrivare a Poconè e quindi al termine della transpantaneira

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con i suoi straordinari paesaggi

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Da Cuiaba l'aereo ci porta a Campo Grande, capitale dello stato del Mato Grosso do Sur.


In brasile negli aeroporti abbiamo la precedenza agli imbarchi per motivi di età e tutti appena ci vedono si fanno da parte per farci passare. La cosa è umiliante ma comoda!


A Campo Grande ci accoglie Lilian, che sarà la nostra guida-autista per i prossimi giorni, e ci accompagana all'Hotel jandaia, grandioso con 15 piani o più ,appariscente ma  con molti dettagli scadenti e di pessimo gusto. Difetto principale è la posizione scomoda: è lontano da qualsiasi negozio o ristorante.
Lilian ci accompagna a un ristorante, La casa del pesce, gestito da orientali. Al tavolo accanto al nostro una famiglia viene servita da decine di portate a ritmo serrato: noi abbiamo preso solo pesce alla griglia ma ogni tanto il cameriere, forse impietosito, ci offre qualche assagglio dal tavolo accanto. Rientro all'albergo in taxi.